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Cascina Rubbianetta



(Parco regionale La Mandria)
Foto di Alessandro Vecchi

Cascina Rubbianetta


IndirizzoIndirizzo: Strada di Rubbianetta

Toponimo indicante un antico villaggio le cui tracce sono ancora leggibili nei ruderi del castello (sul poggio sovrastante) e nella chiesetta vicina intitolata a San Giuliano.
Centro di un vasto feudo che si estendeva fino ai confini di Robassomero, appartenne prima alla chiesa di Torino e poi venne venduto a potenti famiglie locali, tra i quali i Visconti di Baratonia.
La prima segnalazione del castello è del 1264 ma le strutture superstiti sono successive: un recinto quadrilatero irregolare in muratura con una torre, il mastio, decapitato dei piani superiori e con aperture incongrue che tradiscono un recente uso come fabbricato rurale.

Nel 1343 Giacomo d'Acaia investì del feudo di Druento e Rubbianetta i Provana di Carignano "homines novi".
Il territorio subì un progressivo spopolamento in favore di Druento con il quale la comunità venne definitivamente accorpata nel 1629. Ancora nel XIX secolo alcune cascine lungo la strada consortile per Lanzo (attuale SP1) si definivano Rubbianetta superiore, sede di un corpo di guardia per la tutela dei boschi tutt'oggi in gran parte presenti.
La chiesetta conserva ancora affreschi datati al 1492 rappresentanti i Santi della comunità, se pur la facciata tradisce un intervento successivo secentesco.
Nel 1860, con l'acquisizione a patrimonio privato e la creazione della Tenuta di caccia de La Mandria da parte di Vittorio Emanuele II di Savoia, venne qui creata una delle tre fornaci per la produzione di mattoni necessari ai grandi canteri architettonici promossi dal sovrano. La grande costruzione semicircolare nota come cascina Rubbianetta fu fatta edificare infatti a partire dal 1862; la denominazione originale era "Emmanuella" in onore al figlio Emanuele Alberto Guerrieri avuto da Rosa Vercellana (la Bela Rosin), contessa di Mirafiori e Fontanafredda.



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Credits Cascina Rubbianetta