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Storia

Si è propensi a credere che il nome di Druento tragga origine dal termine celtico "Dòir" (corso d'acqua), per la particolare posizione orografica del luogo e che anticamente indicasse la località circondata dai corsi d'acqua individuabili nel "Sonder" (Ceronda) e nel "Casternon" (Casternone).

Il nome di tale località e, nelle epoche successive, del territorio circostante, deriverebbe quindi dal celtico "Dòir", termine che si è mantenuto nel piemontese "Dòira e che indica il nome della Dora Riparia e della Dora Baltea.
A sostegno di questa tesi può essere significativo il fatto che da versante francese delle Alpi, e precisamente dal Monginevro, scorre verso il Rodano, che incontra presso Avignone, il fiume chiamato "Durance" che trae anch'esso il nome da "Dòir" e che gli antichi latini chiamavano Druentia.

Druento quindi significherebbe"terra dei corsi d'acqua"

La tradizione fa risalire la fondazione di Druento all'anno 1263 e ne individua i fondatori in alcuni ricchi possidenti, abitanti nel vicino borgo di Rubianetta. Quegli uomini, scelta l'area attualmente individuabile nel poggio su cui sorgono la chiesa di San Michele e ciò che rimane del vecchio castello, decisero di porre le basi del novello insediamento. La scelta del sito fu sicuramente felice: circondato dal rio Fellone, ma soprastante e quindi non allagabile e facilmente difendibile, posto in una posizione soleggiata, riparato dai venti di tramontana e con sorgenti d'acqua perenni. Da uno studio dei documenti si può però osservare che in prossimità dell'area che la tradizione dice essere stata scelta, esisteva già prima della fondazione un insediamento abitato andato poi distrutto, come si legge nell'atto stesso della fondazione di Druento.
Le ragioni per cui quel primo nucleo abitato cadde in rovina non sono note, ma una sciagura ne deve aver causato la distruzione: forse un saccheggio, un incendio, una pestilenza o molto più semplicemente un qualche evento naturale che rovinò e distrusse le case di quell'antica gente.
Non si sa a quale periodo poter fare risalire quel nucleo scomparso.

Recenti scoperte hanno però rilevato, sul nostro territorio e su quello dei Comuni limitrofi, la presenza di numerosi insediamenti risalenti al periodo romano ed altomedioevale; la nostra zona nel periodo romano era intensamente abitata ed era un'area ospitale non solamente ricoperta di boschi e foreste impenetrabili, come si poteva credere un tempo. Nei secoli XIV e XV la penuria d'acqua obbligò Druento, con la costruzione del Naviglio, a fare quel salto di qualità che permise ai suoi abitanti, nei secoli successivi, di raggiungere una discreta, per quei tempi, condizione di vita sociale, quando guerre, carestie e pestilenze non facevano sentire i loro nefasti effetti.
Nel 1557 venne iniziata la costruzione della chiesa di S: Sebastiano, ora sede della Biblioteca Comunale.
Nella prima metà del XVII secolo il territorio di Rubianetta fu unito a quello di Druento che con l'accorpamento dilatò i suoi confini verso nord-est.

Negli anni 1674 - 1675, per opera del conte Ottavio Provana, venne riedificata la chiesa del Cimitero dedicata a Santa Maria della Stella.
All'inizio del XVIII secolo lo stesso conte Ottavio Provana fece costruire a sue spese l'attuale chiesa di San Michele, con annessa casa parrocchiale, nel luogo ove sorgeva l'antica cappella del Corpus Domini; fortificò inoltre con robusti bastioni l'area del castello e realizzò quel complesso d'opere che caratterizzano il nucleo principale del Centro storico.

Sulla piazza principale del paese furono costruiti, nella prima metà del XVIII secolo, la chiesa della SS. ma Trinità ed il campanile comunale.
Lo sviluppo urbanistico del paese fu raggiunto solamente nel XIX secolo, quando il centro abitato si estese sino agli attuali margini del vecchio centro storico urbanizzato.
Il vecchio abitato assunse così la tipica forma ancora attuale: quasi un settore circolare, intersecato da una "Y" capovolta con le braccia che s'incrociano ove sorge la chiesa di San Sebastiano.

Nel periodo compreso tra l'inizio dei recenti anni '60 e i giorni nostri, il paese ha raggiunto l'attuale configurazione urbanistica che lo caratterizza.